Tenosinovite di De Quervain
La tenosinovite di De Quervain è una forma di tendinite che colpisce i tendini abduttore lungo del pollice e l’estensore breve del pollice. Questi due tendini passano attraverso un compartimento fibroso chiamato primo dito del compartimento tendineo, situato sul lato radiale (il lato del pollice) del polso.
Sintomi
Il dolore e l’infiammazione associati a questa condizione tendono a svilupparsi quando il rivestimento sinoviale che circonda i tendini – detto sinovia – si infiamma, causando attrito anormale all’interno del tunnel tendineo. La pressione e l’attrito possono portare a un ispessimento del tunnel stesso, ulteriormente limitando il movimento dei tendini e peggiorando la sintomatologia.
Coloro che sono affetti dalla tenosinovite di De Quervain di solito riferiscono un dolore acuto che può estendersi dal lato del polso fino al braccio o al dito, accompagnato da gonfiore evidente nella stessa area. La sintomatologia può incrementare significativamente durante le attività che richiedono movimenti del polso e soprattutto durante la prensione o il sollevamento. Nella pratica medica questo dolore è talvolta riferito come “tendere l’arco”, in quanto il soggetto può riscontrare dolore tentando di imitare il gesto di tendere un arco con freccia.
Esordio
Comuni fra chi esegue compiti ripetitivi che implicano l’uso del polso e del pollice, la tenosinovite di De Quervain può derivare da una serie di attività lavorative o ricreative, tra cui il giardinaggio, il lavoro d’ufficio, alcuni sport come il golf o il tennis, e per quanto paradossale possa suonare, anche attività quotidiane come il sollevamento di un bambino.
Cure conservative
L’approccio iniziale al trattamento della tenosinovite di De Quervain prevede un periodo di riposo dei tendini coinvolti, che può essere supportato dall’uso di un tutore specifico per pollice e polso. Questo strumento ha lo scopo di immobilizzare e proteggere il tunnel tendinei infiammati, permettendo il ripristino dei tessuti e la riduzione del dolore.
L’applicazione di ghiaccio localizzato è un rimedio comune e facilmente accessibile che può contribuire ad attenuare gonfiore e infiammazione nella fase acuta della condizione. I farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) possono essere utili per la gestione del dolore e per ridurre l’infiammazione interna del tunnel.
Nel percorso di cura, la fisioterapia assume un ruolo chiave, con lo scopo di ripristinare gradualmente la funzionalità dei tendini attraverso esercizi mirati di stretching e rinforzo muscolare. Questi esercizi possono essere personalizzati in base alle esigenze del paziente e alle specifiche del caso clinico per garantire la miglior ripresa possibile.
In caso di persistenza dei sintomi malgrado le cure conservative, o in presenza di manifestazioni gravi, la terapia può essere incisiva tramite iniezioni di corticosteroidi. Queste iniezioni vengono effettuate direttamente nel tunnel tendineo con l’obiettivo di ridurre rapidamente il processo infiammatorio e il dolore.
Chirurgia
Se anche le iniezioni di corticosteroidi non dovessero portare il beneficio desiderato, o qualora la tenosinovite diventasse cronica ad alto grado, si può valutare un’opzione chirurgica. Il processo chirurgico consiste nel realizzare un piccolo taglio al fine di decomprimere il tunnel e fornire maggior spazio ai tendini, consentendo loro di scorrere senza attrito. La chirurgia è in genere semplice e viene effettuata in day-hospital con tecnica ambulatoriale.
Dopo un intervento chirurgico, è fondamentale seguire un preciso programma di riabilitazione, il cui scopo è quello di ridurre il gonfiore residuo, ripristinare il movimento completo del pollice e riacquistare la forza. Una corretta riabilitazione massimizza le possibilità di recupero completo e previene la ricorrenza della tenosinovite.
La prevenzione ha un ruolo essenziale nella gestione della tenosinovite di De Quervain. È importante rivedere le abitudini quotidiane e lavorative, prestando attenzione agli sforzi ripetuti, allo stress eccessivo o alle posture non ergonomiche che possono sollecitare in modo inappropriato i tendini. Piccoli accorgimenti, come modifiche ergonomiche del posto di lavoro, possono evitarne la ricomparsa, permettendo così all’individuo di svolgere le proprie attività nella massima sicurezza e confort.